Il 19 novembre …

L’epica data che tutti aspettavamo con ansia ha vomitato la sua logica conclusione. E’ la stessa sotto tutti i punti di vista.

Procrastinare!

Vi racconto in ordine temporale la giornata:
alle 9:30 il salone della sede nazionale Cobas era pieno, negli uffici del piano di sopra lavoravano in piedi in quanto tutte le sedie erano state utilizzate per il convegno, anche il corridoio era pieno. Piero Castello Cobas Pensionati, con il suo excursus sulla storia del sistema pensionistico italiano, dimostrava l’attacco portato ad una perla del sistema sociale conquistata dalle lotte degli anni ’60 e ’70. Un dato:
il culmine di 302 milioni di ore di sciopero nel 1969 con una media del decennio 1960/69 di 121 milioni l’anno, mantenute sulla stessa media nel decennio successivo 1970/79. Un dato a paragone negli anni dal 2000 ad oggi la media non ha superato i 7 milioni di ore di sciopero.

Dal 1992, Governo Amato, l’attacco al sistema pensionistico italiano si faceva serrato nel 95 Dini, nel 97 Prodi,  nel 2004 Berlusconi/Maroni, ancora 2007 Prodi/Damiano, poi nel 2010 Berlusconi/Tremonti, per giungere nel 2011 con il massacro della Monti/Fornero

La complicità del centro(cosiddetto)sinistra e dei sindacati concertativi che avevano stoppato il tentativo di Berlusconi del 94, è evidente! Piero terminava con la correlazione dei dati sulle ore di sciopero e la conquista o perdita dei diritti.

Alla faccia di chi dice che lo sciopero non serve.

Le pensioni che erano, non ci sono più! ce le hanno scippate!  … il mio racconto passa al tempo presente.
Intervento su come si calcolano le pensioni da parte di Gino Meloni e sull’ultima riforma Monti – Fornero intanto fuori si scatena un uragano di vento e pioggia iniziamo a discutere di quota96 … il tempo si è adeguato all’umore dei presenti.

Intanto a Montecitorio la XI commissione dalle 11:35 alle 11:45 predispongono l’ennesimo rinvio con richiesta di relazione tecnica per il prossimo 28/11. Ghizzoni sul suo blog ci concede in tempo quasi reale gli aggiornamenti.

Nel saloncino, ancora all’oscuro di quanto era accaduto a Montecitorio, dopo la discussione sul nostro diritto ormai sviscerate in ogni dettaglio, si decideva Il documento con le richieste da presentare e la delegazione che si sarebbe fatta ricevere, in ogni modo, al MIUR. La Ministra Carrozza non ha risposto alla richiesta di appuntamento, inoltrata la scorsa settimana, neppure delegando un funzionario.

Le 3 richieste:

1)      Chiediamo che si renda noto se il numero degli aventi diritto 3976 secondo il sondaggio del MIUR, sia per requisiti maturati al 31/08/2012 o 31/12/2012 ricordando la normativa vigente:
Ai sensi dell’Art. 59 c. 9 della L.449/1997 i requisiti si intendono raggiunti anche se maturati entro il 31/12/2012

2)      Chiediamo che vengano trovate le risorse a copertura del pensionamento del primo anno anche nel bilancio del MIUR per tutti gli aventi diritto degli aventi diritto secondo la normativa preFornero e soprattutto per i punti:
– 40 anni nel 2012 indipendentemente dall’età anagrafica
– uomini: età non inferiore a 65 anni e anzianità non inferiore a 15 anni
– donne: età non inferiore a 61 anni e anzianità non inferiore a 15 anni;

3)      Chiediamo l’inserimento di un emendamento nella legge di stabilità in discussione al parlamento che ci collochi in pensione immediatamente e in subordine il 01/09/2014 con l’inserimento in ruolo di altrettanti precari.

I sei delegati:

Due dalle isole Sicilia, due dal centro, due dal nord (divenuto uno al momento di essere ricevuti e sostituito da un laziale per l’orario del volo di rientro su Torino).

Dopo un panino e con raggi di sole che ci riscaldano il percorso, ci spostiamo a viale Trastevere. Qualcuno dei 150 partecipanti al convegno per voli o treni di rientro non può proseguire con la manifestazione.

Iniziamo il presidio alle 14:00. Occupiamo la scalinata e, mentre chiediamo se l’appuntamento richiesto è stato accettato e chi ci riceverà, continuiamo la discussione fra noi e l’informazione ai tanti romani che passano e  che sono alle fermate di tram e bus di fronte al MIUR, sul nostro diritto. Il camion audio fornito dai Cobas con il supporto logistico ed organizzativo, che ci ha accompagnato in tante battaglie, ha un  volume bello potente, senza dimenticare il sostegno politico e le alleanze di lotta che ci hanno dato visibilità e copertura da agosto ad oggi. Nelle pause degli interventi, percussioni, fischi e cacerolazo ritmato … non c’è nessun appuntamento per noi, arrivano le On. Silvia Chimienti, Tiziana Ciprini e Maria Marzana, l’On Manuela Ghizzoni, impegnatissima, è virtualmente presente ;-), ci raccontano i 10 minuti della commissione e discutiamo con ardore di politica. Sono persone come noi, colleghe precarie, che spero in decisioni importanti non votino obtorto collo la linea imposta dal partito … o dal guru (vedi legge Fornero per i … 🙄 compagni 🙄 del PD) ma seguano la loro coscienza per il bene dei “cittadini”.

Il cacerolazo si fa più duro, il volume delle casse è al massimo rinnoviamo la richiesta e  … ci ricevono.

Il Dott. De Angelis è, probabilmente, impegnato con una delegazione sugli organici delle scuole nelle carceri (li c’è la nostra Anna Grazia Stammati) e vengono a conferire con noi la Dott.ssa Palermo e il Dott. Molitierno della Direzione Personale Scolastico. Li avevamo già incontrati il 24 settembre. Sono perfettamente a conoscenza di quota 96. Non rispondono (non possono?) esaustivamente sulla 1^ domanda (3976  al 31/8 o 31/12?) e riporteranno al capo dipartimento la richiesta di uscire con un comunicato ufficiale MIUR sui dati, riferendoci che il censimento dei Q96 è andato, una volta depurato dal MIUR, alla Funzione Pubblica e da li alla Commissione Lavoro della Camera.
I dati che abbiamo sono relata refero non un documento nero su bianco ben specificato nei termini.
Forse Marzana, Chimieni o Ghizzoni potrebbero farci avere copia del documento pervenuto in commissione.
I funzionari prendono le nostre richieste per riportarle al capo gabinetto ma si trincerano dietro all’aver espletato quanto richiesto e di non poter fare altro dopo aver consegnato al parlamento i dati.

Quello è l’organo cui spetta il compito di emettere  … la sentenza …

Usciamo e riferiamo ai compagni di presidio e decidiamo le forme di mantenimento della lotta che va nel breve periodo indirizzata alla politica.
La nostra attenzione, dovunque vadano lor signori ad affacciarsi in pubblico, va mirata a ricordare,  Carrozza in primis, che noi non li lasceremo mai tranquilli ed in pace a complottare contro la Scuola Pubblica Bene Comune (Legge Delega al governo di riforma della scuola a costo zero, Legge di Stabilità e Spending Review, dell’uomo FMI Cottarelli) e dovranno sempre ricordare i lavoratori di Quota 96 come un incubo.

Nel frattempo, alle 16:48 sul blog di Antonio appare il resoconto, pubblicato ad uso del gruppo chiuso di Facebook dall’avv. Naso (ve lo allego in formato pdf … avrà chiesto parcella anche per questo?).

Anche la Corte Costituzionale prende tempo ma i punti dirimenti sono i nostri antagonisti:

  • l’INPS che si oppone  e chiede di essere ammessa come “ente deputato ad erogare i trattamenti pensionistici”
  • l’ avvocatura dello stato che cita il nuovo dettato costituzionale, l’Art. 81 … il pareggio di bilancio.

Entrambi fanno leva su un solo punto … il vil denaro davanti al quale i diritti devono soccombere, sopra tutto i bilanci dello Stato e dell’INPS  (dopo quello dello Stato il bilancio più corposo in Italia 240.000 Miliardi di Euro) … a noi servono per il 2014 meno di 35 Milioni

La decisione della CC è come sopra un rinvio … per studiare la disciplina … un po’ di tempo per poi emettere una sentenza.
A seconda di quale sia positiva per noi o no la palla in ogni modo rimbalza alla volontà politica di sanare l’ingiustizia che ci è stata fatta!

Le conclusioni del 19 novembre sono chiare, il potere, sia legislativo che giudiziario, prende tempo.

I proponenti del PdL e la Corte Costituzionale con la sentenza, vogliono uscire dai tempi stretti e obbligati della Legge di Stabilità, (un emendamento inserito nella legge, dato il sicuro voto di fiducia sul Decreto,  imporrebbe il nostro pensionamento e questo abbiamo chiesto al M5S). Usciti da questa incombenza per la politica i tempi si allungherebbero e loro sperano che la pressione calerebbe.
Anche i sindacati concertativi, che hanno messo nella piattaforma Q96, prendono tempo dopo la ridicola ora di sciopero, si troveranno a Roma … il 30 Novembre quindi volutamente troppo tardi per imporre qualcosa al governo con  … uno sciopero generale veramente duro (quando mai con i governi amici, tecnici o di larghe intese) mancano i tempi tecnici di convocazione prima dell’emanazione della Legge di Stabilità.
Noi non molleremo, abbiamo già dato appuntamento ai funzionari MIUR per consegnare la domanda di pensionamento alla scadenza personalmente, in forma cartacea, a Roma, se non ci ammetteranno a quella online.
La ricerca ed il consolidamento delle alleanze cercate in questi ultimi tempi deve essere intensificata al massimo, ITP e Precari ci sono ma dobbiamo trovare crescita organizzativa insieme.
Nel frattempo tutte le iniziative locali devono trovare coordinamento su base regionale.

Nei tanti venuti ieri da tutta Italia a Roma si radica la presa di coscienza che solo la nostra lotta in prima persona può garantirci che il 1° settembre 2014 saremo in pensione.

Franco 20/11/2013



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